L'ITF NEGA LA MODIFICA ALLE DATE
La Federazione indiana aveva chiesto all’ITF anche una terza deroga, relativa alla possibilità di far disputare la sfida sabato e domenica, invece di venerdì e sabato, ma la richiesta è stata rigettata e l’incontro si disputerà in concomitanza con le altre undici sfide di primo turno, che promuoveranno le vincitrici alla maxi fase finale in programma a novembre alla Caja Magica di Madrid. “Affrontare l’Italia sul cemento sarebbe stato un suicidio – ha detto Mahesh Bhupathi, che dopo l’esperienza fallimentare con l’IPTL è diventato capitano dalla nazionale –, perché hanno sei giocatori nei primi 100 del mondo, quindi dovevamo trovare un modo per sfruttare al meglio il fattore campo, e provare a mettere in difficoltà i nostri avversari. Giocare sull’erba in un periodo di tornei sul cemento può essere la soluzione. Sicuramente è la miglior chance che abbiamo per battere l’Italia: era ciò che volevamo come squadra e siamo contenti che la Federazione si sia impegnata per darci questa opportunità. Ora spetta a noi provare a sfruttarla. Nel Gruppo Mondiale non c’è alcuna avversaria facile, ma sull’erba crediamo di avere una possibilità”. Una mossa impeccabile: con Ramkumar Ramanathan che va a nozze sui prati, al punto da raggiungere quest’anno la finale a Newport a suon di serve&volley, non potevano scegliere meglio. Anche se gli azzurri restano favoriti. Curiosamente, l’Italdavis non gioca sui prati proprio dall’ultima trasferta in India, datata 1985, quando sempre a Calcutta (ma in un altro impianto, Woodburn Park) l’Italia di Cancellotti, Ocleppo e Claudio Panatta si arrese per 3-2 a Vijay Amritraj e Ramesh Krishnan. È stata l’unica sconfitta azzurra in cinque sfide con l’Italia, e ci sono tutti i presupposti perché rimanga tale. Erba o non erba.